Mangiamo sano con il dentista!
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Carie e alimentazione.
Nel nostro studio diamo molta importanza ai fattori che legano alimentazione e carie: comprendere meglio il meccanismo di formazione di questa infezione dentaria aiuta a indirizzare verso le cosiddette buone abitudini alimentari.
Conosciamo la carie.
La carie è la più comune infezione cronica dentaria che affligge i bambini dei paesi industrializzati, il 94% della popolazione adulta ha avuto esperienza di carie durante la propria vita. Nonostante si sia assistito, negli ultimi decenni, a una riduzione di questa patologia, recenti indagini hanno evidenziato come il problema sia ancora molto presente, sia nell’età evolutiva che nell’età adulta. Una moderna definizione spiega la patologia cariosa come: ‘un processo patologico infettivo e trasmissibile, dove un biofilm cariogenico, in presenza di condizioni orali più patologiche che protettive, provoca la demineralizzazione dei tessuti duri del dente. Demineralizzazione significa progressiva perdita di sostanza fino alla rottura del dente’. È dimostrato come il risultato della carie dentale sia determinato dal bilanciamento dinamico tra fattori patologici che conducono alla demineralizzazione e fattori protettivi che determinano la rimineralizzazione dei tessuti dentali.
Il processo di demineralizzazione può essere reso reversibile ad opera di calcio, fosfato e fluoruri che consentono il recupero dei minerali che vengono reintegrati nella struttura del dente (rimineralizzazione). La nuova superficie cristallina rimineralizzata è molto più resistente agli attacchi acidi rispetto alla superficie originale.
Questi processi avvengo nel cavo orale più volte, ogni giorno, rispettivamente, la demineralizzazione porta al processo carioso il cui propagarsi dell’infezione può provocare danni alla struttura dentale (ed eventuale perdita dell’elemento dentario), mentre la rimineralizzazione è il processo di riparazione che può portare anche alla scomparsa della carie.
L'obiettivo del dentista.
Il nostro obiettivo principale è la conservazione della salute dei denti naturali. Questo approccio include numerose attività che prevedono che la carie debba essere trattata come una ‘malattia infettiva’ e non come un evento isolato riguardante una o più superfici dentali.
Tali trattamenti vedono coinvolti:
Occorre entrare nell’ottica che l'otturazione, la ricostruzione, la corona, i ponti e gli impianti devono essere affiancati dall’attività di prevenzione che parte dalla individuazione delle cause e concause che provocano la malattia. Solo attraverso la conoscenza di queste cause, rilevabili attraverso uno studio che proponiamo a chi ha un medio o alto rischio di carie, si potranno mettere in atto tutte le opportune ‘contromisure’ miranti ad eliminarle o ridurle.
Le più recenti analisi del fenomeno ‘carie’ si distinguono in cinque categorie di fattori determinanti:
- accumulo e ritenzione di placca batterica;
- esposizione a fluoruri;
- saliva;
- dieta;
- fattori modificanti.
Come sono collegate l'alimentazione e la carie.
La tipologia di alimentazione condiziona fortemente l’integrità dei denti insieme alla composizione della saliva e della placca. Ecco perché si parla spesso di carie e alimentazione.
Gli zuccheri e gli altri carboidrati fermentabili (pasta, riso, frutta e patate), che sono spesso usati nella dieta quotidiana, divengono un substrato per i batteri orali influenzando conseguentemente la placca e il pH salivare che scende repentinamente per poi ristabilizzarsi. La conseguenza è l’avvio del processo della demineralizzazione dentale.
Oltre a quanto già esplicitato, altri fattori giocano un ruolo importante nella formazione della carie: il numero di assunzione dei pasti al giorno, la densità dell’alimento (solido o liquido, duro o appiccicoso), il tempo di permanenza nel cavo orale, le modalità di assunzione (sorseggiare lentamente o bere in un sol fiato una bibita), il potere stimolante del flusso salivare, ecc...
Per esempio, tendenzialmente i cibi solidi e appiccicosi hanno un potere cariogeno maggiore rispetto alle bevande. Altri fattori dietetici, come ad esempio l’utilizzo di chewing gum senza zucchero, in particolare quelli arricchiti di xilitolo, e l’abitudine a consumare gli zuccheri ai pasti e non fra i pasti, possono aiutare a ridurre il rischio carie. Ovviamente quest’ultimo aumenta drammaticamente quando, accanto ad abitudini dietetiche ‘cario-favorenti’, c’è uno scarso controllo della placca e un ridotto apporto di elementi protettivi quali il fluoro.
Cibi amici dei denti.
Per evitare la carie, l'alimentazione e la chiave. Infatti, non tutti gli alimenti sono dannosi o da limitare: qualcuno di questi fornisce fattori protettivi che sono in grado di mitigare la demineralizzazione delle superfici dentali. In presenza ad esempio di grassi, la placca ha maggiori difficoltà di adesione ai denti; anche il latte e i suoi derivati, e soprattutto i formaggi stagionati, possiedono questa caratteristica, che oltre a fornire calcio e fosfati possiedono sostanze antibatteriche ad attività cariostatica.
Gli alimenti particolarmente fibrosi (cereali integrali, legumi e frutta) o richiedenti una vigorosa masticazione, possono ugualmente essere considerati protettivi, in quanto stimolano il flusso salivare e influenzano positivamente le capacità tampone della saliva.
Quando fanno parte del pasto, specie se al termine dello stesso, si può assistere ad un ritorno del PH a livelli di neutralità in tempi più rapidi. Alimenti privi di potere cariogeno sono anche: uova, pesce, carni, legumi e molte verdure.
Negli spuntini fuori pasto (metà mattina o merenda) è consigliabile mangiare yogurt naturale, crakers, frutta secca bevendo solo acqua.
Per quanto riguarda i pasti (pranzo e cena) è consigliabile terminare con un ALIMENTO PROTETTIVO: tè, caffè, vino, cacao, cioccolato fondente senza zucchero, mele, mirtillo rosso, uva passa, uva, propoli e il latte o i suoi derivati (yogurt, gelati, formaggi). Per esempio un pezzetto di parmigiano a fine pasto è utilissimo!!!
I nemici dei denti.
È bene limitare l'assunzione di ZUCCHERI LIBERI soprattutto fuori dai pasti principali. Per zuccheri liberi s’intende lo zucchero che utilizziamo per il caffè, tutti i dolci (merendine, biscotti, torte, caramelle, cioccolatini, nutella ecc.), le bevande gassate, i succhi di frutta, le spremute, il cioccolato al latte. Evitare dolcificanti, ma nel caso lo si utilizzi il migliore è l'eritritolo presente ad esempio nel Truvia.
RICORDATE SEMPRE!!! Se possibile, lavate i denti dopo ogni spuntino o pasto, altrimenti masticate per cinque minuti due chewing gum 100% xilitolo.
Con un impegno sul cambiamento delle nostre abitudini abbiamo a disposizione molti strumenti per combattere la carie.
Mi sono laureato nel 1987 presso l’Università degli Studi di Milano. Da quel momento il mio impegno è stato di mettere il paziente al centro; per fare questo l’ascolto è fondamentale. Il mio obiettivo è trovare delle soluzioni durature con le quali il paziente si senta a proprio agio.