Toronto Bridge: la riabilitazione completa su impianti che elimina la dentiera
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Riabilitazione Completa su Impianti: Cosa è e Come Funziona
La riabilitazione completa su impianti è un trattamento implantologico ottimale per chi ha perso tutti o quasi tutti i denti. Questa soluzione supera le tradizionali dentiere, offrendo un sorriso fisso e senza la necessità di paste adesive.
Di fatto, si tratta di una protesi fissata agli impianti che va a sostituire tutta un’arcata dentale. La protesi viene realizzata su misura, tenendo conto della forma unica della bocca del paziente.
Per creare la protesi, viene effettuato uno studio dettagliato del caso utilizzando la Tomografia Computerizzata (TAC) e le scansioni 3D tramite lo scanner intraorale. Questi strumenti di precisione consentono di ottenere un'immagine dettagliata della bocca.
Una volta ottenuta l'impronta, passiamo alla fase di progettazione al computer, utilizzando software CAD e CAM. La protesi viene poi realizzata da un Ototecnico esperto, garantendo un risultato su misura e di alta qualità.
Gli Impianti dentali: fondamenta stabili per il tuo sorriso
Per garantire che la protesi rimanga salda, vengono posizionati 4 o 5 impianti dentali in una seduta di circa 1 ora e mezza. Fai molta attenzione a questa parte: non serve mettere un impianto per ogni dente; ne bastano 4 o 5 ai quale viene poi avvitata la protesi definitiva!
Il numero di impianti è, ovviamente, calibrato in base alle esigenze individuali del paziente. L'intervento avviene sotto anestesia locale, e il paziente non avverte alcun dolore durante la procedura.
Dopo l'intervento, è consigliabile un breve periodo di riposo, ma nulla che comprometta la routine quotidiana. Ricorda, l'intero processo, dalla posa degli impianti alla protesi fissa, richiede qualche settimana. Durante la seduta nella quale vengono messi gli impianti non viene avvitata già la protesi fissa: è necessario che osso e gengive guariscano prima di terminare il lavoro. Non si rimane senza denti, però! Infatti, viene fornita una protesi provvisoria che servirà da intermezzo fino a che il paziente non sia completamente guarito e pronto per avvitare la protesi fissa.
Mi sono laureato nel 1987 presso l’Università degli Studi di Milano. Da quel momento il mio impegno è stato di mettere il paziente al centro; per fare questo l’ascolto è fondamentale. Il mio obiettivo è trovare delle soluzioni durature con le quali il paziente si senta a proprio agio.
